Federica Taglialatela - Psicologa clinica
Psicoterapia analitico transazionale ad orientamento psicodinamico
Ricerca libera
25-11-2024

Contro la violenza, a favore di cosa?

Giornate come quella di oggi, lungi dall′avere la pretesa di essere la soluzione, sono state istituite per aprire uno spazio di riflessione, per condividere esperienze comuni e non, per ascoltare le parole di chi certa roba l′ha vissuta sulla propria pelle e per pensare a chi quella pelle non ce l′ha più.
Il 25 novembre è un simbolo, come lo sono anche le panchine e le scarpe rosse. Io credo fortissimamente nel potere simbolico che possiedono certi oggetti, ci credo perché le immagini parlano spesso meglio delle parole, perché le immagini non vengono dette, le immagini sono.
Se esiste un simbolo esiste, in maniera più o meno condivisa, anche il significato che quel simbolo ha in sé: mi chiedo quale sia il significato di questa giornata, quale sia il significato di tutte le panchine rosse che ogni anno vengono installate o di tutte le scarpe rosse che vengono fotografate. Dovrebbe essere una presa di posizione, una dichiarazione di esplicita critica nei confronti della violenza di genere, un modo per dire io da questa roba prendo le distanze.
C′è una fase della vita, individuata con quella dell′adolescenza, in cui più o meno tutti ci definiamo rispetto a quello che non siamo o non vogliamo: è un processo evolutivo naturale di ricerca della propria identità di chi una chiara identità ancora non ce l′ha e allora prova a definirla prendendo le distanze da quello che conosce e in cui, però, non si riconosce.
Ecco. A me sembra che siamo un po′ impantanati in questa fase: tutti dicono cosa non va bene dire, non va bene fare, come non si deve essere, pochi che tracciano la strada da percorrere.
In psicoterapia, almeno per come la conosco e intendo io, c′è un momento fondamentale in cui io spesso mi trovo a chiedere alla persona che ho di fronte: Cosa vuoi per te?
Non voglio stare più male la risposta. Provare a trasformare questa affermazione in un proposito concreto che tenda al benessere e non alla riduzione del malessere non è cosa facile e spesso richiede molto tempo anche solo immaginarlo quel proposito.
Credo che come cittadini e cittadine della società di cui siamo parte abbiamo la responsabilità di prendere una posizione non solo contro ciò che non riconosciamo simile a noi, ma anche a favore di ciò che invece ci assomiglia.
Questo è il mio impegno. Oggi e ogni giorno.